Associazione Culturale VARZI VIVA
La valle Stàffora di fronte
alle innovazioni



I cambiamenti avvenuti durante il XVI secolo nel Ducato di Milano comportarono dei mutamenti anche in valle Stàffora. Il primo arrivo dei Francesi produsse la confisca di parte del feudo di Varzi, ossia il terziere di Menconico, agli Sforza di Santa Fiora, ovviamente perché consanguinei degli omonimi duchi di Milano.
Questa parte fu concessa ai Fieschi di Genova che erano notoriamente filofrancesi. I Malaspina di Varzi e Santa Margherita vissero un periodo di incertezza perché furono sempre filoimperiali, ma il rimanere coerentemente ed apertamente favorevoli all'Impero avrebbe comportato anche per essi la confisca dei loro territori.
Pertanto scelsero di riconoscere il loro nuovo governante.
In seguito a questa loro scelta il luogotenente del re di Francia e nuovo duca di Milano Carlo d'Ambois all'inizio del 1500 gli confermerà i feudi.
Anche con i successivi avvicendamenti fra Francesi e Imperiali, a iniziare dal 1512, quando Massimiliano Sforza divenne duca di Milano, i Malaspina di Varzi e Santa Margherita non furono toccati.



Vestigia dell'ormai diroccato castello di Cella
(© F. Debattisti)



Scelse la strada opposta Bernabò Malaspina, marchese di Godiasco e Cella, che diede non poco filo da torcere agli Imperiali, schierandosi apertamente a favore dei Francesi e diventando in breve tempo il capo riconosciuto dei guelfi di tutto l'Oltrepò pavese e tortonese.
Lo si ritrova con notevoli forze in tutte le occasioni che si verificarono nella nostra zona tendenti a contrastare i ghibellini ducali.
L'impavido marchese in quel periodo era l'uomo più ricercato del territorio e fu infine catturato.
Non si è certi di come avvenne la sua cattura: secondo alcune fonti gli fu tesa una imboscata in seguito ad una delazione, secondo altre fu catturato e ferito a Cella, trasportato e curato in una chiesa di Varzi (che potrebbe essere o la pieve di San Germano o la chiesa dell'Annunziata), quindi portato a Voghera dove fu processato e il 20 settembre 1514 venne condannato a morte e squartato nella piazza del Duomo.


Tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI Vol. II" di Fiorenzo Debattisti ©2001
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©2001