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Associazione Culturale VARZI VIVA
Gli Statuti malaspiniani di Varzi del 1320
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Varzi, dopo essere divenuto sede di marchesato e punto di riscossione dei pedaggi
(claustrum),
si espanse notevolmente; anche la popolazione aumentò in modo straordinario rispetto ai secoli
precedenti, perché la nuova funzione assunta richiese la necessità di creare una struttura in
parte burocratica ed in parte di ricezione, adatta a soddisfare le esigenze del nuovo ruolo.
Quindi la trasformazione avvenne non in campo rurale, ma commerciale e amministrativo; si
moltiplicarono i negozi, i magazzini o depositi per le merci in transito, aumentarono i
gabellieri o agenti preposti alla riscossione dei tributi.
In questo clima, con nuovi residenti provenienti da svariati luoghi, non ancora ben amalgamati
fra loro, spesso capitati nella nostra zona perché banditi da altri feudi o città, erano
frequenti in Varzi risse, incomprensioni, ruberie, disordini generali.
Sono questi i motivi che indussero i Malaspina, nel 1320, ad adottare degli Statuti, tendenti a
regolare la vita civile, penale ed amministrativa del borgo.
Questo gruppo di leggi era diviso in due libri, a loro volta suddivisi in tante rubriche.
Il primo si occupava essenzialmente dei pubblici ufficiali, della loro nomina, delle loro
competenze ed inoltre della procedura civile.
Il secondo conteneva norme di diritto penale riguardanti gli omicidi, le lesioni personali, i
furti, gli adulteri ed altri reati e norme di procedura penale.
Tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI" di Fiorenzo Debattisti ©1996
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©1996
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