Associazione Culturale VARZI VIVA
Prima fase di espansione del borgo
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Dopo pochi decenni dalla fondazione del borgo, i Malaspina vollero costruirsi un proprio oratorio e realizzarono questo loro desiderio verso la metà del XIV sec. Lo costruirono fuori dalle mura di Porta Soprana, approfittando, forse, del muro di difesa verso lo Stàffora già costruito per sorreggere la strada che portava verso i monti.
Prolungarono questo muro, verso est, per creare lo spazio per il nuovo edificio per il culto, lo costruirono lasciando fra il muro di difesa verso Stàffora e l'oratorio uno spazio largo circa sette metri e lungo come tutto l'oratorio allo scopo di poter accedere comodamente al piano inferiore dell'oratorio stesso per seppellirvi i morti di famiglia.
Questo spazio che si presentava come un terrazzo sopra lo Stàffora, potrebbe essere stato chiamato dai varzesi piazzola. Nome che mantiene tuttora la via. (Questa è solo un'ipotesi, la seconda ipotesi potrebbe essere che il nome "via della Piazzola" si riferisca alla via che porta davanti alla piazzola della chiesa).
Il borgo di Varzi era nel periodo della sua massima crescita, malgrado la peste del 1346 avesse mietuto molte vittime. Infatti, con il nuovo ruolo ad esso assegnato dai Malaspina, divenne in breve tempo il centro più importante della valle Stàffora e delle valli limitrofe.
Le abitazioni previste entro il nuovo borgo in pochi anni furono costruite e abitate, tant'è che pochi decenni dopo la sua fondazione si rese necessario ampliare il centro fortificato. Si presume che all'interno del borgo, ossia fra le due torri, e nelle case esistenti fuori le mura (zona mercato) abitassero dalle 400 alle 500 persone. Non sono poche, se si considera che nella zona mercato le abitazioni erano aumentate ma circoscritte attorno all'attuale via del mercato ed erano senz'altro più basse delle attuali, mentre all'interno del borgo la zona abitata era quella a nord di via di Dentro, perché quella a sud, verso lo Stàffora, era occupata dagli orti.
Anche a nord dell'attuale via Lombardia e piazza del Municipio, vi erano solo il castello con le sue dipendenze e gli orti dei marchesi. Pertanto fu deciso di espandersi verso est, prolungarono il muro della chiesa fino all'incrocio con il Reponte Superiore, formando in questo modo il lato a nord di via della Maiolica; venne delimitata la parte superiore con un altro muro di difesa che da Porta Soprana fiancheggiava tutto il lato nord dell'attuale via Porta Nuova, la quale è stata spostata in quell'occasione nell'attuale posizione, e chiusero il perimetro completando, sempre con un muro di cinta il tratto.
Si creò così una lingua di terra cintata che tendeva verso i monti e sovrastava il nucleo originale dell'attuale contrada del Mercato.
E' superfluo precisare che costruirono la più volte citata Porta Nuova, e che tuttora tale contrada mantiene la stessa denominazione. Non si sa esattamente quando sia stata costruita, ma si sa che nel 1482 esisteva già.
La tipologia del nuovo insediamento è del tutto simile a quella del nucleo più antico, ma spesso le dimensioni dei lotti sono più abbondanti, data la natura suburbana delle nuove costruzioni: il dislivello del terreno e la presenza dei muro a sud introducono alcune curiose, anche se non sostanziali, varianti. Queste varianti, come si può tuttora osservare, sono le lunghe stalle-cantine costruite e accessibili da un portico posteriore, che sottopassano tutte le abitazioni, tanto da prendere luce sotto il portico anteriore. Sopra di esse sono costruiti con lo schema usuale: portico, corte, locali d'abitazione e depositi.
Particolarmente insolito è il portico posteriore; esso in pratica è ricavato sopra il muro di difesa sud ad un'altezza di circa 6 metri dal piano di via Mercato, e corre parallelo per un tratto di circa 60-70 metri dalla strada principale; dalla sua funzione e dalla sua posizione si può concludere che non era altro se non un accesso di servizio alle stalle, risolto in maniera tanto eccezionale, date le condizioni del luogo.
L'espansione verso est potrebbe essere stata una scelta calcolata per poter eventualmente in seguito cintare il nucleo originale e realizzare un borgo più compatto e grande. Come in seguito effettivamente avvenne.
Sempre in quei secoli, XIV - XV, avvenne il primo spostamento a est del Reponte Superiore. Infatti il torrente sopraccitato aveva un percorso logico che lo portava ad immettersi nello Stàffora tagliando nettamente in due l'attuale contrada del mercato.


Tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI" di Fiorenzo Debattisti ©1996
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©1996