Questa è molto probabilmente la parte originaria del paese che, ricostruita e modificata nei
secoli, ora si presenta fiancheggiata da una doppia fila di portici costruiti dal sec. XIV al
XVI. La loro funzione fu di proteggere nella notte le carovane di muli e mercanzie che
transitavano da Varzi per commerciare i prodotti che provenivano dalla riviera ligure e
specialmente i prodotti orientali che arrivavano nel porto di Genova.
Questo tipo di commercio, molto fiorente anche nei secoli successivi al medioevo, si ridusse
con la costruzione delle linee ferroviarie e dopo la nascita e lo sviluppo delle automobili,
ma proseguì fino alla prima metà di questo secolo.
Nel frattempo anche la funzione della via si modificò, diventando, come testimonia la
denominazione, centro del mercato settimanale.
Con il passare degli anni aumentarono i negozi di rivendita di prodotti alimentari, di spezie,
di formaggi, prodotti in loco o provenienti dai borghi della montagna, di laboratori per
la produzione dei già citati insaccati e di tutti gli altri generi di prima necessità, come
le stoffe, casalinghi e botteghe artigianali. La via si modificò anche fisicamente, perché le
piene del torrente Stàffora la invasero ripetutamente fino all'inizio di questo secolo,
costringendo gli abitanti ad alzare dopo ogni piena il livello del piano strada, sperando
di evitare future inondazioni; ma ebbe solo l'effetto di ridurre l'altezza dei portici, tanto
che ora, sotto alcuni di essi, bisogna chinare il capo per poter transitare.