Associazione Culturale VARZI VIVA
L'Oltrepò in età romana



Colosseo o anfiteatro Flavio, 70-80 d. C.

Nonostante questo ricco passato legato all'influenza dei Romani, l'Oltrepò Pavese, sotto l'aspetto delle potenzialità archeologiche, non è ancora conosciuto in maniera adeguata, anche se esistono reperti di rilevante interesse.
A Voghera, per esempio, sono ancora visibili i resti del Ponte Romano che allora permetteva il passaggio della via Postumia, sul torrente Stàffora: si tratta di uno dei pochi ponti romani noti in Lombardia e, probabilmente, anche il più antico. Del ponte sono visibili oggi solo quattro piloni ed una spalla.
Di Casteggio, antico sito romano, si ha notizia già alla fine del II sec. a.C. perché in questa zona avvenne una delle più cruente battaglie contro i galli, sconfitti definitivamente nel 222 a.C.
Tra i rinvenimenti archeologici più significativi in Oltrepò c'è la necropoli della Fornace Locatelli, scoperta nel 1957: si tratta di un sito archeologico composto da tombe rivestite di laterizi con loculi laterali per la disposizione dell'arredo funebre.
La Fornace di Massinigo, scoperta il 12 settembre 1957, è una tra le più importanti testimonianze dell'attività delle fornaci romane ed è un documento di eccezionale interesse in quanto si tratta della più grande e meglio conservata di tutta la Lombardia e, forse, del Nord Italia.
La fornace ed altri ritrovamenti di laterizi in questa zona attestano un abbondante uso di mattoni durante il periodo romano quando pare fosse fiorente l'attività delle fornaci. La diffusione dei mattoni cotti per i muri entrò a fare parte dell'uso comune in Italia settentrionale fin dalla fine del II sec. a.C., un secolo prima della sua diffusione a Roma dove diventò abituale solo in età augustea.
La spiegazione di questo fatto va cercata nella situazione climatica dell'Italia settentrionale che allora era una zona ricca di paludi e di foreste e, in un ambiente simile, il mattone crudo si poteva sbriciolare facilmente.
Nella zona di Varzi sono stati trovati alcuni reperti: a Casanova furono rinvenute tombe formate da lastre di pietra, in una delle quali vi era uno scheletro di grandezza enorme; a Massinigo, in località detta il Poggio, durante lo scavo delle fondamenta di una stalla furono scoperte delle sepolture, costruite con lastre di pietra.
L'ultimo ritrovamento risale al 1922: nei pressi di Varzi, nella zona di Nivione, vicino al torrente Lella sono stati trovati cocci di tegole, anfore ed embrici romani.
Anche a Varzi, nel 1811 fu trovata una tomba romana in località Reponte Superiore, nella proprietà di Bartolomeo Carosio.
Nell'anno successivo fu rinvenuto, nei pressi di piazza Maggiore (attuale Piazza del Municipio) un marmo con iscrizioni giudicate di epoca romana.

Da pag.35
tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI" di Fiorenzo Debattisti ©1996
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©1996

e dall'opuscolo "La fornace di Massinigo" ©
Edito dall'Amministrazione Comunale di S.Margherita di Staffora (PV)
con la collaborazione della Sovrintendenza Archeologica di Milano