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Associazione Culturale VARZI VIVA
Le tradizioni
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Come è noto a tutti, il termine tradizione si usa per indicare il
ricordo di usanze antiche che con il passare del tempo non si perde,
ma che anzi si consolida.
Si parla spesso ovunque delle "tradizioni". Questa parola, tanto
importante quanto sentita in ogni parte del mondo, ha soprattutto il
pregio di riavvicinare persone che normalmente, per diversi motivi,
vivono e operano in luoghi lontani e che, senza un richiamo forte per
riportarli alla loro terra d'origine, perderebbero le tracce del loro
passato, o nel minore dei mali, avrebbero ricordi remoti.
Invece, gli avvenimenti tradizionali visti come scadenze
irrinunciabili hanno il potere, almeno in talune occasioni, di
riaprire le porte ad un tuffo nel passato.
In questo contesto Varzi Viva è sicuramente entrata a far parte del
mondo delle tradizioni.
L'argomento "Tradizioni" è stato valutato e diviso in due parti ben
precise; nella prima l'obiettivo è la ripresa di tutte quelle usanze
andate perdute nel tempo o che, in questi anni, sono in procinto di
scomparire, ad esempio il dialetto parlato, i soprannomi dei
personaggi e delle famiglie del luogo, la rivalutazione della parte
storica del nostro paese. Queste sono però tradizioni non legate a
date o avvenimenti precisi, ma generalizzate ed inserite nella nostra
cultura.
Nella seconda parte si sta tentando l'organizzazione di alcune
manifestazioni che potrebbero prendere, in futuro la nomina di
"Tradizioni".
Tra queste le più importanti sono sicuramente il calendario redatto
completamente in dialetto Varzese, le antiche "Botteghe del centro
storico" che tra l'altro hanno il merito di portare la gente, della
zona e non, nei punti meno conosciuti, ma altrettanto importanti del
nostro paese e la commedia a carattere dialettale, portata in scena da
attori Varzesi, che si tiene all'inizio di ogni anno come la prima
delle nostre manifestazioni.
Certo, data la giovane età di Varzi Viva, la parola "Tradizione" sta
ancora troppo stretta per le idee che si stanno portando avanti, ma
visto l'interesse generale che stanno suscitando, anche dei molti
turisti, possiamo affermare che siamo sicuramente sulla buona strada.
Un pensiero a parte merita sicuramente la Torre Malaspina, la quale
riadattata e riaperta al pubblico dopo molti anni ed avendo allestito
all'interno di essa una triplice mostra, nelle tre sale, di
manoscritti di autori famosi dell'800 e del '900, delle carte
topografiche dei secoli scorsi della nostra zona, e la storia
foto-giornalistica degli ultimi quarant'anni di Varzi del M.° Franco
Draghi, era stata programmata inizialmente come singola manifestazione
racchiusa in poche giornate di visita.
Invece, complice il numerosissimo pubblico che l'ha letteralmente
presa d'assalto e la riscoperta di questo importante monumento
varzese, ci si è resi conto di quanto sia importante cercare di
attuare un piano ben preciso con l'intento, almeno in limitati periodi
dell'anno, di allestire al suo interno mostre ed oggettistica che
possa richiamare l'affluenza del pubblico.
Ecco quindi che l'idea della torre/museo può essere valutata come
l'inizio di una tradizione Malaspiniana.
Siamo quindi in attesa che l'intreccio tra le tradizioni antiche
recuperate ed il rilancio delle nostre proposte, sia alla collimazione
ideale per essere ottimale, ma per questo dovremo pazientemente
attendere ancora qualche tempo, continuando però tenacemente sulla
nostra linea di condotta.
Marco Rossi
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