Il monumento, del secolo XIII, è alto m. 29 (lato Piazzetta Moro), ha un
perimetro di m. 32,80, lo spessore dei muri varia da m. 1,70 a m. 0,65; la sommità si
raggiunge con i 41 gradini esterni alla struttura della torre e con gli 89 gradini
ricavati nell'intercapedine perimetrale.
Voluto dai Malaspina, rimase di loro proprietà fino alla seconda metà del secolo XV.
Successivamente passò, insieme a parte del Feudo agli Sforza di Santa Fiora, divenuti nel
XVII secolo "Cesarini Sforza". Ora è di proprietà comunale. Le quattro
stanze, dislocate l'una sopra all'altra e collegate da una lunga, ripida e stretta
scalinata, furono adibite a prigione, prima per la giurisdizione feudale (nel 1460 vi furono rinchiuse venticinque
donne ed alcuni uomini - accusati dall'Inquisizione di stregoneria - e bruciati nella vicina piazza), in seguito come
carcere del "Mandamento" di Varzi e successivamente per il territorio di
competenza della locale Stazione dei Carabinieri.
La sua funzione originaria si esaurì negli anni Sessanta, quando i Carabinieri
allestirono due "camere di sicurezza" all'interno della loro nuova Caserma.