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Associazione Culturale VARZI VIVA
La peste del 1630
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Oltre alle tasse, alle guerre nel Ducato, alle carestie e ai soprusi fatti alla popolazione civile,
dai militari, dai banditi, dai procuratori del feudatario, nel XVII secolo vi fu un altro motivo
di disperazione per la popolazione, l'insorgere di una terribile pestilenza che, a differenza
delle altre cause, interessò tutti i ceti, dai più nobili ai più umili. La zona del varzese
passò indenne attraverso la peste del 1578 che infuriò per un paio d'anni su tutto il Ducato e
interessò anche borghi vicini a Varzi.
La pestilenza che si diffuse su tutto il Ducato di Milano già a partire dal 1629 non risparmiò
invece Varzi dove scoppiò nel 1630 in modo molto violento, facendo così tante vittime che la
popolazione risultò dimezzata. Le autorità civili e sanitarie non sapevano come preservarsi e le
iniziative prese per cercare di limitare i danni risultavano inutili. Non restava altro da fare
che assistere gli ammalati e seppellire i morti.
Antica immagine del convento che nel XVII sec. fu costruito di fianco alla Pieve di Varzi
(© rip. F. Debattisti)
Il compilatore del diario del convento dei frati
francescani, che da solo sette anni risiedevano in Varzi, illustrò in modo succinto ma chiaro la
terribile situazione:
In Varzi ogni famiglia era in lutto, la campagna era disseminata di ammalati ributtanti o di
cadaveri già rosi dalla putrefazione. La paura del morbo aveva spento negli animi ogni senso ai
pietà cristiana, nessuno voleva curare gli ínfermi. Il padre Carlo dell'illustre famiglia
Ghilini di Alessandria e Fra Giacomo pure di Alessandría, spinti dalla carità di Cristo, lasciano
il convento per curare gli infermi. Dalla popolazione percossa, abbracciano il ministero di
carità con ammirabile spirito di abnegazione e di sacrificio. E' impossibile enumerare le
sollecitudini, gli affanni, i sacrifici, i patimenti di questi invidiati cappuccini. Tanto
fecero che, solleciti più degli altri che di sé stessi, in quindici giorni, percossi non tanto
dalla peste che dalle fatiche, caddero sulla breccia, vittime del loro zelo. A questi due eroi
si unirono altri ancora, che come i confratelli, diedero allegramente la vita per il prossimo.
Questa testimonianza è importante per comprendere com'era la situazione di Varzi in quel triste
periodo.
Tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI Vol. II" di Fiorenzo Debattisti ©2001
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©2001
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