Associazione Culturale VARZI VIVA
Museo della Lavorazione del Ferro
Oramala (Val di Nizza)



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Appena si arriva a Oramala si è subito colpiti dalla vista del poderoso castello e dalla rocca, messi ancora più in risalto dai bellissimi boschi da cui sono circondati, ricchi di piante di rovere, di castagno e di profumati biancospini. Si è subito rapiti dalla bellezza del luogo, considerato uno degli ambienti naturali più suggestivi dell’Oltrepò pavese, che si sposa perfettamente con le antiche mura in pietra che da 900 anni vegliano sul territorio circostante. La rocca fu costruita dai marchesi Malaspina nel X secolo, e rimase di proprietà della famiglia fino alla fine del XVIII secolo, epoca in cui venne abbandonata. La struttura iniziò quindi a risentire del passare dei secoli e cominciò a sgretolarsi, finché nel 1985 i fratelli Panigazzi, ovvero gli attuali proprietari, non intrapresero una mirabile opera di ricostruzione, tuttora in corso.
È all’interno di questo scenario che troviamo il “Museo del ferro”, ospitato in un’ala del castello, per la precisione nell’antica torre.
Si tratta di un museo che rispecchia e fa rivivere al visitatore il valore della civiltà artigiana e contadina delle nostre generazioni passate. È una preziosa raccolta di manufatti di ferro battuto e di attrezzi che è ormai entrata a far parte dell’elenco dei beni artistico-culturali della valle Staffora. All’ingresso del castello si legge: “Testimonianze artigianali e contadine della valle Staffora del Settecento – Ottocento – Novecento”.
Sono qui raccolti circa 2.100 reperti, che possono essere ammirati e permettono di capire come si viveva anni e anni fa in valle Staffora e quali attrezzi erano utilizzati per l’agricoltura. Sono oggetti e utensili recuperati da Luigi Panigazzi all’interno di vecchie stalle, nei fienili e nei cortili di case abbandonate, arnesi utilizzati dai contadini, dai mugnai, dai falegnami, dai fabbri e dai ciabattini.
All’interno si incontrano numerose falci per il taglio delle messi, le zappe, le mazze per tagliare il fieno secco in cascina. Poi si trova la verga per battere il grano e il traccia-solco per i campi e, non lontano, ecco il porta gerla per la legna e per il fieno. Sono anche esposti lo strumento per macchiare a fuoco il bestiame e, davvero raro da vedere ma presente in questo museo, il basto per muli con stemma nobiliare. Risale invece all’Ottocento la rudimentale imbottigliatrice completamente realizzata in legno. Molto interessante è la zangola di legno a pistone, utilizzata dalle famiglie benestanti per fabbricare il burro. È possibile inoltre ammirare anche cinque grossi macinacaffè, due dei quali risalenti al seicento.
Ma non finisce qui: in esposizione si trovano una lanterna parafulmine del Settecento e lumi, lucerne e lanterne realizzati in periodi diversi che testimoniano l’evoluzione dell’illuminazione nei secoli nelle abitazioni della valle Staffora. In alcune vetrine è conservata una grossa quantità di chiodi, tutti forgiati a mano, alcune pinze, cesoie e tenaglie.
Il viaggio nel “Museo del ferro” prosegue con serrature, catenacci, chiavi e antichissime frecce risalenti al Settecento. Su alcuni muri sono appesi seghe, asce, scuri, accette, scalpelli, lime, coltelli, lame. In un’altra ala della torre sono invece conservate oltre 200 pialle e piallette. E infine, ecco uno stampo, rarissimo da vedere, per la fabbricazione delle ostie.
Il Museo di Oramala permette al visitatore di conoscere la vita contadina e le tecniche agricole dei tempi passati, vera e propria memoria di un’epoca ormai scomparsa.


Testo tratto dal Catalogo del Sistema Museale della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese – Piazza Umberto I, 9 -27057 Varzi – Pavia – Tel. 0383.545811 – Fax 0383.545850 – E-mail: comoltre@tin.it - © 2007, Comunità Montana Oltrepò Pavese - © 2007, Edizioni Guardamagna



Val di Nizza – Castello di Oramala – Museo della lavorazione del ferro
Per informazioni:
Dr Luigi Panigazzi – cell. 338.7212939
Municipio, tel. 0383.578018 – E-mail: info@comune.valdinizza.pv.it