Associazione Culturale VARZI VIVA
Le invasioni barbariche


Nell'ultimo periodo dell'Impero Romano, vari popoli nordici, approfittando della mancanza di ogni forza di reazione civile e organizzata, a ondate successive, invasero l'Italia.
Franchi, Burgundi, Sassoni, Vandali, Alemanni, Goti, Eruli e Longobardi, migrarono verso il nostro Paese, forse per cercare terre meno ingrate e clima più accettabile.


I bellicosi Unni

I paesi della valle Stàffora certamente subirono più volte i danni delle invasioni barbariche. Dopo le invasioni dei Visigoti (401 d.C.) e degli Ostrogoti (404 d.C.) toccò agli Unni.
Intorno al 450 d.C., il terribile Attila, arrivato nella Pianura Padana, compì feroci devastazioni e distrusse, tra le altre, le città di Pavia e Voghera. Fu trattenuto nella sua marcia dal coraggiosissimo accorrere del grande Papa Leone I che, assieme a preziosi doni, lo convinse dell'opportunità di ripassare le Alpi. Ciò avvenne inaspettatamente e contro le previsioni di tutti i popoli che conoscevano la sua ferocia: egli miracolosamente ottemperò all'invito ed alle preghiere del grande Papa cristiano.


"Leone I e Attila",
dal "De Civitate Dei" di Agostino,
V sec. d.C. , miniatura
Parigi, Bibliothèque de Sainte Geneviève.

Dopo gli Unni di Attila vi furono altri popoli che vennero in Italia con ideali di conquista e, in seguito a queste vicende, il nostro Paese si trovò quasi totalmente distrutto dalle invasioni e dalla ventennale guerra goto-bizantina, aggiunte alla carestia ed alle varie pestilenze.
Quando a coloro che erano rimasti ormai non restavano che gli occhi per piangere, capitò nel 568 d.C. l'ultimo colpo, con l'invasione dei Longobardi.

Da pag.51
tratto dal libro "LA STORIA DI VARZI" di Fiorenzo Debattisti ©1996
Edito da "Edizioni Guardamagna" - Varzi (PV) ©1996