Apostrofo
L'ultimo punto riguarda l'utilizzo dell'apostrofo il quale, oltre alla
sua funzione specifica, viene inserito tra due o più fonemi (di fatto separati)
quando questi devono essere pronunciati in sequenza con una velocità tale che,
praticamente, li lega tra loro quasi a formare una sola parola.
Si evidenzia che, in questi casi, l'accento tonico verrà posto su una sola
vocale della sequenza in quanto tali fonemi vengono considerati una parola
unica.
Es. ugh'l'èva = ce l'aveva / t'la … = te la … / prim dè dl'an = capodanno
Dopo la descrizione dei punti principali sopra trattati, si è provveduto infine
alla presa in considerazione di alcuni precetti di carattere generale che si
inseriscono in modo naturale al completamento del sistema grafematico varzese e
che di seguito esponiamo:
- Nella traduzione dei verbi viene posto in evidenza il fatto che alcuni
di essi, nella lingua italiana, risultano corretti sia in forma transitiva che
intransitiva, ma in ambito del dialetto varzese assumono una sola forma a
seconda delle situazioni che non ammettono il doppio utilizzo
- Nel determinare la forma maschile o femminile dei sostantivi è stata
presa in considerazione quella che il nome assume in dialetto anche se talvolta
in italiano risulta palese il contrario (es. ligabòsch (s.m.) = edera)
- In casi rari si è poi provveduto alla trascrizione in modo completo
della forma grammaticale delle parole in funzione delle caratteristiche ben più
approfondite rispetto alla grammatica normale.
In relazione alle "Frasi Fatte" si precisa che si è provveduto alla loro
traduzione nella forma figurativa, anticipata dalla traduzione letterale nei
casi in cui questa è stata possibile, allo scopo di facilitarne la comprensione.
Un importante dato da rilevare, è la presenza di innumerevoli "sfumature
fonetiche" della parlata varzese dovute principalmente ad una vera e propria
distinzione geografica in "borgate", cha hanno finito per personalizzare il
proprio sistema dialettale.
Per questo motivo è fattore di "forza maggiore" il doversi fermare ad un punto
limite di rilevazione fonetica per non ostacolare in maniera pesante la funzione
attribuita agli accenti tonici, sicuramente più importanti nella loro funzione,
ed in modo che anche lo sforzo mentale del lettore non incominci ad essere
talmente eccessivo da non permettere più una lettura dinamica e scorrevole del
testo.
La fluidità della lettura è sempre stata peraltro considerata e voluta come "la
qualità principale" nella stesura del vocabolario.